La scelta di ristrutturare questo antico casale nasce dall’amore che tutti noi abbiamo per il nostro territorio e le sue eccellenze.
Tale recupero vuole dimostrare che la strada giusta da seguire è chiara e visibile a tutti: valorizzare il bello che esiste, senza appesantire il territorio con strutture che non gli appartengono. L’anima di Campei di Fondo permetterà a tutti coloro che la sapranno scoprire, di trascorrere fuori dal tempo e lontani dalla fretta una periodo di vita a contatto con il proprio spirito in sintonia con il meraviglioso ambiente naturale del parco Alto Garda Bresciano.
Il rifugio utilizza l’energia idroelettrica e in parte solare fotovoltaica per offrire i servizi e i comfort di base agli ospiti. Per scelta abbiamo eliminato alcuni servizi come la televisione e wi-fi per favorire, nel rispetto dell’ambiente, la possibilità di comunicare maggiormente con la natura e la foresta che circonda il fabbricato. E’ comunque possibile usufruire dei servizi di telefonia mobile.
La casa dispone di acqua sorgiva che, grazie alla sua costante portata ed ad il dislivello altimetrico, offre sia acqua corrente per il fabbisogno sanitario, sia una piccola ma costante produzione di energia elettrica mediante l’utilizzo di una microturbina. L'energia prodotta viene immagazzinata in un set di batterie che permettono il funzionamento dell’impianto elettrico del Rifugio oltre che, quando le batterie sono cariche, riscaldare l’acqua per la doccia e il lavello lavastoviglie. Il riscaldamento degli ambienti viene fornito da un termo-camino che, utilizzando la legna proveniente dal turnover del bosco circostante, riscalda l’acqua l’acqua dell’impianto di riscaldamento e sanitario in sintonia con il surplus di energia elettrica prodotta.
La nostra passione vuole offrire un servizio semplice ma accurato nel completo rispetto dell’ambiente.
Particolarmente interessante è la sua storia che ci riporta in altri tempi quando era necessaria la totale autosufficienza e la vita scorreva in armonia con l’uomo e la natura che lo circondava.
Il complesso, risalente al 1600, era composto da una grande stalla con sovrastante fienile, un’ala residenziale dove la famiglia proprietaria dell’immobile risiedeva per gran parte dell’anno, di un casello utilizzato per preparare burro e formaggio e di almeno altri tre piccoli immobili dislocati nella valle, dove venivano gestite attività sia agricole che venatorie. Molto suggestivo quello di Campei di Mezzo da cui è possibile godere di una splendida vista sul Lago di Garda, al momento completamente diroccata, ma di prossima ristrutturazione a bivacco.
Campei di Fondo e di Mezzo, insieme a Campei di Cima facevano parte di un sistema di malghe molto più antico, super organizzato e autosufficiente che permetteva alla piccola comunità locale di sopravvivere e mantenersi. Pur avendo riscontri neolitici in grotte e siti della valle la storia più recente ci riporta alla famiglia Andreoli originaria di Armo, un piccolo comune della Valvestino. Gli Andreoli erano dei mandriani che nel XVI° secolo si stabilirono sul monte Gargnano nella frazione di S. Maria di Navazzo da dove iniziarono le loro molteplici attività. Inizialmente si occuparono dell’allevamento del bestiame per poi vendere i prodotti del caseificio e con i guadagni ottenuti acquistare pascoli e boschi dei dintorni. Acquistarono così la malga di Campei di Cima, con le annesse Campei di mezzo e di Fondo e a Campei di Cima nel 1602 costruirono una piccola cappella dedicata a S. Maria della Neve. Ogni anno il 5 agosto si celebra una festa in onore della Madonna con la celebrazione di una Messa.
Il piccolo borgo è stato recentemente completamente restaurato da parte del Gruppo Alpini Monte Suello che ne cura tutt’oggi anche la gestione come Rifugio Alpino e centro didattico.
I proprietari mettevano a disposizione dei lavoranti e delle loro famiglie gli immobili dislocati in modo strategico sui prati e pascoli di pertinenza a poca distanza dalle numerosi sorgenti che sgorgano dal versante sud del Pra Calvis e del Monte Alberelli. La caratteristica principale di questo sistema di malghe era la possibilità di risiedervi tutto l’anno, mentre normalmente un alpeggio viene utilizzato solo nel periodo estivo. Nella vallata dei Campei era infatti possibile una discreta attività agricola: coltivazioni di segale, patate, e orzo, frutta e castagne, unitamente all'allevamento bovino e caprino e alla produzione di foraggio, carbone di legna e di legname da opera permettevano alle famiglie residenti di trascorrere in autosufficienza tutto l’anno in questa Valle che gode inoltre anche di un microclima discretamente caldo e mite.
I prodotti dell’attività agricola in parte venivano consumati in loco ed in parte venduti sulla Riviera del Garda dove erano trasportati con l’ausilio di muli e di carri trainati da buoi. La nostra intenzione è il recupero di questi antichi mestieri e la realizzazione di un piccolo museo che allestiremo nel vecchio casello caseario di Campei di Fondo, a orgogliosa memoria del lavoro e della fatica dei nostri “vecchi” .
Attualmente la Valle è di proprietà demaniale e gestita da ERSAF regione Lombardia Ufficio Periferico di Gargnano che ne cura e valorizza le stupende eccellenze forestali e faunistiche.